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Recentemente sono stati trovati i quadri di artisti importanti e influenti, nascosti dal pubblico sin dal periodo della guerra mondiale. In questa collezione ci sono dipinti di Picasso, Gauguin, e Renoir. C’è anche l’opera di Andrè Derain, uno dei più importanti esponenti del movimento fauve. Quanto mi piace l’opera dell’arte dei pittori fauve e il loro uso dei colori vivaci. C’è anche un ritratto importante di Emile Zola dipinto da Cézanne, un altro pittore che mi piace molto e che lo suo stile mi ha influenzato. In giugno ci sarà il primo di due asti a Londra seguito da uno a Parigi. In somma ci saranno centoquaranta opere dei più grandi artisti del XX secolo. I collezionisti sono pronti per contendere per questi gioielli d’arte e Sotheby’s è in attesa di due asti molto notevoli.

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Ma com’è possibile, dopo così tanto tempo, che questi tesori sono stati ricuperati quando molti esperti temevano che fossero persi per sempre? Sembra che sia la materiale di un film o un teleromanzo, però qualche volta la verità è meglio della finzione. La storia comincia con Ambroise Vollard, un parigino, che in 1939 cercava di raccogliere una grande opera dell’arte per sfuggire alle razzie naziste prima dell’invasione di Francia. Nella Parigi ed altre città europee, al tempo dell’occupazione dei nazisti, c’era una cultura opprimente contro l’arte. Gli artisti come Picasso, Matisse, Derain e altri artisti moderni, erano considerati di essere radicali e di proporre idee contro lo stato. Dunque per consuetudine i nazisti hanno confiscato opera dell’arte che pensavano di essere offensiva e contro il regime dalle collezioni personali e dalle gallerie. Poi li hanno distrutti o li hanno messi in depositi, lontano dagli occhi del pubblico.

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È stata l’idea di Vollard di proteggere un’opera del arte dai nazisti, pero’ prima che potesse nascondere tutto quello ha raccolto, c’era un incidente d’auto e lui morì. Dopo il morto di Vollard, Erich Slomoic, un amico e collega Jugoslavo, di origine ebraica, decise di nascondere le opere in una cassaforte della Société Générale di Parigi. Slomovic tornò in Jugoslavia, fu catturato e ucciso dai nazisti nel 1942. Dunque nessuno seppe che nella cassaforte erano custoditi tanti capolavori fino a 1979 quando i dirigente della Société Générale hanno deciso di aprire la cassaforte. Evidentemente c’erano una lunga serie delle battaglie legali per stabilire la pista da seguire ma finalmente Sotheby’s è riuscita a mettere le mani sulla collezione ed a organizzare le due aste che permetteranno per la prima volta al pubblico di ammirare il tesoro perduto.

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Questa storia attuale mi ha fatto ricordare uno spettacolo che ho visto l’anno scorso al Teatro di San Jose: “A Picasso” dal scrittore Jeffrey Hatcher. Il dramma tratta della situazione a Parigi nel 1941 durante il periodo dell’occupazione dei nazisti e la cultura paranoica e rigida contro l’arte. Pablo Picasso è portato ad un deposito per autenticare tre dipinti “acquisiti” dai tedeschi. La bella Signorina Fischer, un’impiegata dal “Ministero di Cultura di Berlin” ha la responsiblità di interrogare l’uomo che ha dipinto “Guernica”. C’è un gioco, come cane e gatto, mentre i due fanno una battaglia intellettuale cercando di sconfiggerci in modo strategico. Mentre la storia si svolge abbiamo la opportunità di vedere l’artre tramite gli occhi di Picasso e anche possiamo entrare nel mondo della Signorina Fischer e scoprire i suoi segreti e la sua passione privata per l’arte.

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9 Comments

  1. Oh how I miss the San Jose Rep. They always had interesting seasons with great shows! Loro sono anche un tesoro!

  2. Mi piace molto San Jose Rep Teatro! Abbiamo un abbonamento e ci vado spesso per vedere gli spettacoli vari e interessanti. Ogni sei settimane abbiamo un “date night” al teatro! 😉

  3. Grazie al coraggio di Vollard e Slomoici, le generazioni di futuro possono ammirare e apprezzare questi capolavori. Come hai detto, la storia vera é meglio di una teleromanza!
    A proposito mi piace tantissimo i quadri di Derain. Tutti i colori brilllanti e vivaci mi fa felice!

  4. L’arte è un linguaggio oscuro che sono in molti a non capire, è per questo che fa paura. Libera le coscienze e diventa pericolosa per chi vuol tenere il potere ben saldo nelle proprie mani. La sua comprensione richiede una buona dose di sensibilità, dote sconosciuta a gran parte della gente.

    p.s.: attenta: non si dice/scrive “inpensabile”, ma “impensabile”. Prima della ‘p’ non può mai esserci una ‘n’ 😉

  5. A chiunque piaccia questo blog, vi raccomando “Era proibito” di Buzzati. Tratta dell’impossibilità di supprimere la poesia.