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Maggio è il mese per festeggiare il ritorno della primavera; il momento giusto per celebrare l’amore e la promessa di nuovi inizi. Quando ero bambina festeggiavamo il primo Maggio in modi semplici. Tessevamo strisce di carte per fare cestini piccoli in cui mettevamo i fiori e le caramelle. Li lasciavamo davanti alle porte dei nostri vicini di casa. Suonavamo il campanello e poi, nascosti dietro i cespugli e facendo risatine, abbiamo spiavamo i nostri amici mentre raccoglievano i nostri piccoli regali.

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In Italia festeggiano Maggio e la primavera in modi grandiosi, espressivi e creativi. Ci sono più colore, più drama (ed accidenti!), più fiori! Sin dall’inizio di Maggio, sto leggendo i post degli amici che abitano in italia, che parlano delle parate, delle cerimonie spettacolari e di concorsi in atti di destrezza…e sì, gli uomini che si vestono in calzamaglia! Accipicchia!

Nelle Marche, vicino a Urbino, puoi goderti il palio della rana; uomini vestiti in costumi medioevali, spingono carriole con una rana, in una prova quasi impossibile da finire!

A Ferrara puoi guardare la gara degli sbandieratori; uomini anche in costume che manovrano con precisione e destrezza i drappi in uno spettacolo che rappresenta uno spicchio di storia.

In Umbria c’è la bella festa di Calendimaggio. La gente di Assisi fa uno spettacolo indimenticabile e immaginativo, con costumi deliziosi, che sembrano di essere più parte di una scena di un film storico, invece dalla vita moderna delle persone comuni. Sono stata colpita immediatamente dalle immagini di questa festa, fatte da un nuovo amico Alessandro Rosa, che abita ad Assisi. Tutte le foto pubblicate qui, sono state fatte da lui. Gli ho chiesto il permesso di pubblicare le foto e lui ha gentilmente acconsentito. Grazie di nuovo per il tuo lavoro magnifico Alessandro! Hai catturato la bellezza della festa in foto che sono emotive e intense.

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La storia di Calendimaggio si ispira rivalità tra la “Parte di Sopra” e la “Parte di Sotto” di Assisi e può essere tracciata indietro alle famiglie Nepis e Fiumi nell’età medioevale. Per più di duecento anni ci fu una faida sanguinosa tra le famiglie, fino a quando il governatore papale, Giovanni Andrea Cruciano, riorganizzo la città in tre contrade. D’allora, l’ostilità svanì e oggi è rimasta solo una sana concorrenza. Ma che concorrenza! Ci sono costumi del rinascimento e la Parte di Sopra e la Parte di Sotto di Assisi prendono parte in gare, spettacoli teatrali, concerti, balli e parate. Anche loro hanno i loro sbandieratori! Alla fine, uno delle contrade vince il premio “il Palio”. I perdenti giurano di ritornare l’anno prossimo per riprovare di nuovo. Quest’anno i vincitori sono stati da la “Parte di Sotto” (come nel due anni passati!)

Rebecca Brigolante, che abita vicino a Assisi e gestisce Brigolante Guest Apartments, mi ha raccontato che la parte più bella per lei è il suono dei tamburi durante il cortei. Il rumore è così forte che l’eco riverbera lungo tutto il corpo. Un veterano partecipante e dirigente del Calendimaggio solennemente le ha detto: “Tolgono la paura della morte”! Lui continuava dicendo che il suono del tamburo ci fa fare le cose corraggiose (o forse stupide) e per questo hanno usato i tamburi per alzare l’adrenalina e accelerare le palpitazione del cuore degli uomini che stavano per entrare in battaglia. Ci fa pensare che è anche la ragione per cui i ragazzi moderni guidano come pazzi quando ascoltano i ritmi del disco o hard rock sulla radio in macchina!

Infatti secondo i partecipanti Assisani (abitanti di Assisi), “L’idea del calendimaggio è quella di festeggiare la primavera, non solo il risveglio della natura ma anche dei sensi, una sorta di inno alla vita e alla giovinezza. Nonostante sia una festa di oltre 60 anni è sentitissima dai giovani che la identificano come il periodo dell’anno in cui si è più predisposti all’amore e al piacere carnale. Questo è citato chiaramente nell’inno che apre ufficialmente il calendimaggio, famoso tra tutti gli assisani, che è: “Echo la primavera che l’ cor fa rallegrare, temp’è d’annamorare e star con lieta cera…” (Spring has come to cheer up all hearts it is time to fall in love and to be in merry humour) E se la primavera non riesce nel suo compito, ci si può sempre affidare alle taverne che con fiumi di buon vino contribuiranno ad abbassare le inibizioni.

Grandi spettacoli! Costumi che mozzano il fiato! Concorsi e gare! Che bel modo per festeggiare la gioia e tutti i miracoli della primavera. Mi viene la voglia di mettere una corona di fiori e danzare attorno al palo di maggio!

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10 Comments

  1. E’ vero Melissa, non è insolito trovare questo tipo di manifestazioni e ricorrenze in Italia…a maggio qui da me
    faranno una rievocazione storica del nostro Risorgimento relativa alla battaglia di Calmasino (che è una frazione di Bardolino) del 29 maggio 1848…se tu fossi qui da me andremmo insieme…ad agosto invece abbiamo il Palio delle Contrade

  2. Fantastico! Bello il testo, belle le foto…quasi quasi sento i tamburi tuttora!

    Nella prima foto la ragazza con i capelli ricci è la mia parrucchiera Barbara, e la bambina avvolta nel suo mantello è la piccola Elena, compagna di classe di Leonardo mio. Una delle cose più affascinante di Calendimaggio è vedere la gente che conosci nella vita quotidiana travestita…cambia proprio d’aspetto e di portamento nei costumi d’epoca.

    Brava…..

    1. non posso credere che quella sia la tua parrucchiera! il mondo è davvero piccolo! ti ringrazio di nuovo per la tua partecipazione nel blog! l’apprezzo molto! 😉

      1. Davvero la cosa che mi è piaciuto di più di quella foto è i suoi cappelli magnifici – che bei riccioli! Tu doveresti avere una acconciatura molto bello!! 😎

  3. Per non parlare della Disfida di Barletta, di cui ogni anno si fa una rievocazione nella città pugliese. Correva l’anno 1503, il Sud Italia era sotto dominazione spagnola e 13 cavalieri francesi (prigionieri spagnoli) sfidarono 13 cavalieri italiani. Questi ultimi, capeggiati da Ettore Fieramosca vinsero eroicamente. Almeno questo dice la storia! 🙂
    A Barletta c’è la statua di Ettore Fieramosca che caccia Monsieur La Motte dalla città:

    http://www.fotografieitalia.it/foto/381/Barletta_381-09-43-34-7705.jpg

  4. Gli italiani conoscono il benessere e cercono sempre di godersi la vita con la semplicità. I bei ricordi del passato sono uniti con i ricordi del presente e così le tradizioni non si dimenticano e tirano sempre avanti. In America, il lavoro ci consuma la vita e dimentichiamo a volte di ammirare e godere la bellezza che esiste intorno a noi. Comunque, un grande applauso per gli italiani che ci offrono opportunità di ammirare le bellezze tradizionali di ogni paese.