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La prossima volta qualcuno vi offre un bicchiere di Vin Santo dovreste accettarlo volentieri!

È molto difficile trovare Vin Santo negli Stati Uniti. Però in Toscana, dove fanno questo dolce vino colore d’oro, è possibile trovarlo in ogni locale si entra. È servito di solito con cantucci, un tipo di biscotti croccanti che si mettono dentro il liquore prima di mangiarli. Secondo me, non c’è un dolce migliore dopo cena. Sì, certo potreste mangiare un buon tiramasù o una fetta di torta di cioccolato, o una panna cotta con una salsa di lamponi…ma il sapore di un bicchiere di Vin Santo è davvero soddisfacente e lo scelgo sopra tutte gli altri dolci ogni volta!

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Photo Credit: Studentessa Matta, Val d’Orcia

Vin Santo è fatto dalle uve da Malvasia o Trebbiano che sono raccolte come tutte le altre uve in Settembre o Ottobre. Tradizionalmente le uve sono lasciate di seccare e poi sono messe in barili o caratelli di castagna. Madre, un vino viscoso fatto l’anno precedente, e aggiunto per agevolare il processo di fermentazione. Vin Santo rimane dentro i barili tra due e sette anni. Poi tipicamente ogni anno verso la Pasqua il vino e imbottigliato.

Photo Credit: Studentessa Matta, Val d’Orcia

L’ultima volta che ho provato Vin Santo è stato a San Quirico in Val d’Orcia. Ricordo bene il nostro soggiorno in quel piccolo paese e il ristorante in cui abbiamo cenato. Quella notte l’aria era un po’ umida e più tardi, durante la notte c’era un temporale grande con toni e fulmini che hanno illuminato il cielo notturno. Durante la nostra cena ho sentito i campanelli di San Quirico che suonavano ogni quindici minuti. Mi ricordo bene quando all fine quando ho assaggiato il vino dolce e la sensazione calda nella gola. È stato veramente il modo perfetto di concludere la cena che ha consistito dei fiori delle zucche frittate e la pasta fatta in casa che si chiama pici — i grossi spaghetti tradizionali della zona, conditi con ragù.

Penso che sia davvero bello che il ricordo di un bicchiere di Vin Santo può farmi ricordare quel momento.

https://www.youtube.com/watch?v=l-ejD0Pa_14
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Photo Credit: Studentessa Matta, Val d’Orcia

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3 Comments

  1. Avendo vissuto quattro anni a Perugia, conosco bene il “vin santo” (non è soltanto toscano, ma anche umbro). Credo che si possa comprare un po’ dovunque, in Italia. È molto buono. A me piace inzupparci i cantucci, ma sopratutto dei tarallini dolci all’anice.

    Due piccole correzioni:
    “non c’è lo” -> “non ce l’ho
    “non c’è un dolce meglio” -> “non c’è un dolce migliore
    “ogni ristorante Italiano in cui io frequento” -> “ogni ristorante italiano che io frequento”
    “non lo tengono” -> “non ce l’hanno” (“non lo tengono” ha una forte connotazione dialettale e non è accettabile nell’italiano formale).