
Quest’autunno frequento un corso di Personal Language Coaching con Maura Garau, la direttrice di Cyber Italian. Maura abita a Roma e insegna italiano su skype e internet. Ogni settimana io guardo un film italiano e poi i venerdì Maura ed io ci incontriamo su Skype per discutere il film. Per me è una bell’esperienza parlare direttamente con Maura e facendo un’analisi dei film girarti dopo la guerra mondiale mi ha aiutato a capire un po’ meglio la società italiana – la vita quotidiana, i valori e la scena politica.

Un film fantastico che ho visto recentemente è La meglio gioventù. (Attenzione all’errore grammaticale nel titolo. L’espressione corretta è “la migliore gioventù, ma in questo caso il titolo attuale è espressione dell’influsso del dialetto romanesco.) La storia traccia le vicende, gli alti e i bassi, di una famiglia attraverso quarant’anni in un film che dura sei, sì ho detto SEI ore! Mi è piaciuto la storia, a volte una vera delizia per gli occhi. Ma d’altra parte sembrava che vivessi un ritmo attuale con gli attori e con dialoghi lunghissimi e scene che duravano per sempre, anch’io sono invecchiata con i personaggi nel film.
Anche se è un film lunghissimo, guardando il film potete tuffarvi nella vita italiana ed è possibile “vivere” tanti aspetti della cultura. La traccia dell’audio e i dettagli visuali sono davvero fantastici, come le scene girati alla stazione, dentro le chiese, nelle città turbolenti durante le manifestazioni e la mia scena preferita, le strade di Firenze dopo l’alluvione di 1966 quando gli studenti, o com’erano chiamati, angeli del fango, hanno cercato di salvare i libri e l’arte preziosi.
La meglio gioventù tratta del rapporto di due fratelli, Nicola e Matteo che si vogliono bene ma prendono due strade diverse. Dopo un incontro e breve interludio con Giorgia una giovane ragazza fragile, che vive in un istituto mentale, le vite dei fratelli cambiano; Nicola viaggia in Norvegia e dopo diventa un psicologo ispirato ad aiutare le persone con disturbi mentali, mentre Matteo si arruola nell’esercito e diventa un poliziotto anche se la sua vera passione è letteraria. Sulla sfondo della storia della famiglia ci sono i conflitti e le lotte degli anni settanta, gli anni di piombo e le brigate rosse. Durante gli anni ci sono incontri casuali e piccoli atti che cambiano la direzioni della vita dei personaggi, che lottano per trovare un equilibrio tra dedizione al lavoro e convinzioni politiche, famiglia, felicità e amore. Ci sono alcune vittime, Matteo si uccide e Giulia, la fidanzata di Nicola, è imprigionata per le sue attività di militante. Ma nel corso della storia ci rendiamo conto che sono solo le connessioni tra le persone che alla fine guariscono il dolore e le ferite. Sara trova sua madre Giulia, la nonna trova suo nipote, Nicola trova Mirella. Attraverso questi rapporti rinnovati le persone possono fare pace con il passato e vivere più tranquillamente.
Il film presenta un quadro interessante d’italia. Ecco due punti di visto diversi:
Un professore dice a Nicola negli anni sessanta:
Lei ha una qualche ambizione?
Ma… Non…
E Allora vada via… Se ne vada dall’Italia. Lasci l’Italia finché è in tempo. Cosa vuole fare, il chirurgo?
Non lo so, non ho ancora deciso…
Qualsiasi cosa decida, vada a studiare a Londra, a Parigi… Vada in America, se ha le possibilità, ma lasci questo Paese. L’Italia è un Paese da distruggere: un posto bello e inutile, destinato a morire.
Cioè, secondo lei tra poco ci sarà un’apocalisse?
E magari ci fosse, almeno saremmo tutti costretti a ricostruire… Invece qui rimane tutto immobile, uguale, in mano ai dinosauri. Dia retta, vada via…
E lei, allora, professore, perché rimane?
Come perché?!? Mio caro, io sono uno dei dinosauri da distruggere!
Ma nel mezzo degli anni di piombo negli anni settanta quando Carlo Tommasi, un banchiere e amico di Nicola, è minacciato dalle brigate rosse, lui dice:
Io rimango. Non posso andare via dall’Italia anche se la vita è in pericolo. Se me ne vado, è come loro hanno vinto.
Guardate questo film! Bellissimo: da non perdere (vale la pena anche sei dura sei ore!)
Un breve parte del film che tratta dell’alluvione a Firenze
Mi raccomando anche di frequentare un corso di Personal Coaching on-line con Maura di Cyber Italian. Se avete domande fammi sapere! Potete trovare più dettagli del programma qui sul blog.
Ho visto questo film diverso tempo fa e l’ho trovato ben fatto, sia come sceneggiatura che come regia. Infatti era uno di quei film che ti avevo consigliato di vedere!
Marco Tullio Giordana è inoltre uno dei registi italiani che al momento apprezzo di più.
Mi è piaciuto molto. Che imprese girare il film. Voglio metterlo in sottofondo mentre lavoro per sentire la lingua e i suoni che si può sentire solo in Italia. Posso fingere di esserli…
Ora mi sento molto vecchio perché sono sicuro di aver visto il film, ma non riesco a ricordarmi quando e dove. Mi è piaciuto molto,però l’ho visto diviso in puntate.Uno dei film più simpatici ambientato negli anni di piombo.Adesso,per allenare la mia memoria,ritorno a giocare con i videogiochi.A presto!Leo
se tu hai sei ore libere, mi raccomando di guardare il film di nuovo. dopo un po’ sembra che tu sia una parte della famiglia! un film commovente.
Melissa, grazie per il resoconto entusiasta del film e per il commento sul Programma di Coaching Italiano che stai facendo con me!
Penso che vedere un film sia sempre un ottimo esercizio per la pratica della lingua e la conoscenza della cultura di un paese.
Tuttavia, a molte persone (me inclusa) capita spesso di vedere un film o leggere un libro e poi non ricordarsi neanche di cosa parla. Questo avviene perché spesso riteniamo le informazioni in maniera superficiale. Il Programma di Coaching Italiano offre la possibilità di discutere un film, dei quadri o un’opera lirica e di metterli in relazione con la nostra vita, permettendoci così di “sedimentare” l’esperienza più a lungo dentro di noi e di trarne un beneficio maggiore.
Se non si ha tempo di fare un Programma di Coaching Italiano, io consiglio di prendere appunti e scrivere qualche riflessione personale dopo la visione di un film e la lettura di un libro. E’ un ottimo metodo per vivere l’esperienza più profondamente.
Buona pratica!
Maura