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Il 18 Ottobre 2010 inizierà la decima edizione della Settimana della Lingua Italiana nel mondo, organizzata dalla Direzione Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale del Ministero degli Esteri, in collaborazione con l’Accademia della Crusca. (“Italian Heritage Week”) In onore di quest’occasione ci sono tante attività, film e iniziative correlate. Quest’anno avrà come tema: Una lingua per amica: l’italiano nostro e degli altri.

Dunque la mia amica Dianne Hales, la scrittrice della “La Bella Lingua: My Love Affair with Italian, the World’s Most Enchanting Language”, ed io abbiamo deciso di festeggiare “la settimana della Lingua Italiana” con una colleborazione tutta nostra. Dopo tutto, la nostra amicizia è iniziata dalla passione che condividiamo per la lingua italiana e sta bene con il tema di quest’anno!

Un po’ di tempo fa, Dianne mi ha chiesto di scrivere per il suo blog come io mi sono innamorata della lingua. Ora Dianne scrive un guest blog per me per spiegare come mai lei si è innamorata della lingua italiana. Oggi sul suo sito Becoming Italian Word by Word si può trovare più o meno la stessa storia che lei ha tradotto in inglese! Che bello scambio! Ecco la sua storia:

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Venticinque anni fa arrivai in Italia con una sola frase: “Mi dispiace, ma non parlo italiano.” Avevo appena scritto un libro sulla medicina del sonno ed ero in Svizzera per una presentazione . Volevo da sempre visitare “Lo Stivale” e lì decisi, improvvisamente, di saltare su un treno per l’Italia.

Quando il treno lasciò la stazione, mi accorsi che la mia valigia era rimasta sul binario. Presa dal panico, chiesi aiuto a tutti—ma in inglese.

Il conduttore mi disse, “Signorina, non c’è problema. Domani mattina a Milano.” Tutti i passeggeri sembrarono sollevati. Ripresi posto e pensai, “Meno male, vado a Milano e il gentilissimo Signor Domani Mattina mi darà la valigia.”

Quando arrivai a Milano, fermai ogni uomo in divisa “Signor Domani Mattina?” , “Signor Domani Mattina?” …Alla fine, un’anima pia mi spiegò, “No, Signorina, Domani Mattina vuol dire il giorno dopo oggi.”

Il giorno successivo lasciai Milano (con la valigia!) e arrivai a Firenze, dove è nata la mia passione
per l’italiano.Cinque anni fa sono tornata a Firenze, non come turista, ma come studentessa di storia della lingua italiana. Grazie alla scuola della Società Dante Alighieri, con la dottoressa Cristina Romanelli, ho potuto apprezzare le parole di Dante, di Boccaccio, di Petrarca, di Manzoni per la prima volta.

Nello stesso periodo ho visitato l’Accademia della Crusca—con la stessa emozione di un pellegrino che giunge in un antico luogo di culto. Lì ho incontrato l’ex-presidente Francesco Sabatini, che mi ha confessato che gli sembrava incredibile, quasi un miracolo, che una donna americana volesse scrivere un libro sulla storia della lingua italiana.

Per me il vero miracolo è che non sono da sola. Ci sono tanti—tantissimi—stranieri che adorano la lingua e la cultura italiana. L’anno scorso ho creato un sito web—becoming italian punto com–e in più di duecentotrentemila l’hanno visitato.

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I visitatori non sono solo americani, ma vengono da tutto il mondo, dall’Irlanda al Kuwait, dalla Russia alla Cina, alle Maldive. Il mio libro è stato pubblicato in Australia in maggio — ed è al terzo posto nelle classifiche dei libri di viaggio.

Ci sono sessanta o sessantadue milioni di locutori di madrelingua italiana L’italiano è al diciannovesimo posto fra le lingue maggiormente parlate al mondo, mentre è al quarto posto—dopo l’inglese, lo spagnolo e il francese—come lingua più studiata.

Perchè cosi’ tanta gente vuole imparare l’italiano? Un professore americano ha una sua teoria: in molti pensano che l’italiano sia bello, divertente e, in inglese, sexy. ’E ‘- aggiunge – “Non c’è niente di male in questo!”

Io concordo pienamente!

Molti lettori del mio libro o del mio blog mi scrivono della loro passione per la lingua italiana. Una lettrice si è auto-descritta come un’anima italiana intrappolata nel corpo di un’anestesista tedesco-americana del New Hampshire.

Un uomo ha scritto che studia l’italiano perchè è la cosa che più si avvicina al canto. Agli italo-americani la bella lingua ha dato l’opportunità di scoprire nuovi aspetti della loro eredità culturale.

Per me la ricerca, lo sviluppo delle idee, la stesura della Bella Lingua sono stati, non solo una bella sfida (come un’amica romana ha detto) ma una lunghissima dichiarazione d’amore. Per me, soprattutto, un grandissimo onore.

Quando tutto è cominciato, avevo solo intenzione di studiare e parlare una lingua nuova. Ma ho finito per imparare qualcosa di più delle parole e della grammatica.

Cinque anni fa in occasione di un piacevole incontro, il gentilissimo dottor Enrico Paoletti, il direttore della Società Dante Alighieri a Firenze, mi rivelò la sua teoria sul perchè tante persone vogliono studiare l’italiano.

“Cercano il vero segreto italiano,” mi ha detto. Cioè: l’arte di vivere.

Penso che abbia proprio ragione.

Viva l’italiano!

Grazie Dianne per le tue belle parole!! Noi appassionati della bella lingua veramente vogliamo scoprire l’arte di vivere attraverso la lingua e con ogni nuova parola, frase e pezzo di grammatica che impariamo, diventiamo un po’ più italiano!

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4 Comments

  1. Grazie a Melissa e Dianne!
    Leggendo questo blog mi sono innamorata di nuovo della lingua e cultura italiana. Questi siti (sia quello di Melissa e quello di Dianne) hanno svegliato in me una passione che forse esisteva ma era latente da tempo. Ora non vedo l’ora di accendere il computer e leggere le novità che offrono. Di nuovo grazie di vero cuore per questo divertimento.