L’altro giorno mentre ascoltavo radio Emiliano-Romagnola ho sentito la canzone Bella ciao all’inizio di un’intervista a due registe italiane, Alessia Proietti e Giuditta Pellegrini, che parlavano del loro nuovo documentario. La canzone è la colonna sonora del film chiamato “Le Bandite”, che racconta la storia di sei partigiane durante la seconda guerra mondiale.

Bella-ciao-Bandite-partigiane-guerra-mondiale

Secondo le registe, fu un momento importante non solo storicamente ma anche socialmente perché le donne cominciarono a uscire dal ruolo storico di madri, casalinghe e spose per assumere quello di bandite, clandestine, partigiane. La storia esprime attraverso le interviste di queste donne ribelli la lotta per l’emancipazione femminile.

“Le donne non furono, come la storiografia ufficiale ci riporta, solo assistenti dei partigiani, cuoche o infermiere, in molte furono guerrigliere, pronte ad imbracciare le armi per la liberazione di tutte e tutti – dichiarano le due registe, spiegando che l’obiettivo di questo lavoro è stato – non solo il recupero di una parte della memoria storica, spesso lasciata nell’oblio, ma anche una sua ri-contestualizzazione per l’analisi del presente e come esempio per il rinnovamento sociale e politico del futuro”.

Bella-ciao-Bandite-partigiane-guerra-mondiale

Non soltanto per le donne, ma anche per i giovani, che non avevano mai vissuto in cameratismo con delle ragazze, si è sviluppato un nuovo rapporto in cui hanno imparato a trattare queste donne con rispetto, con amicizia, con tenerezza. La scelta di vivere in formazione con gli altri partigiani comportava da parte della donna un carattere straordinariamente deciso e spesso la rottura con la famiglia. Per saperne di più sulle donne partigiane vi raccomando di leggere “La resistenza taciuta“.

Bella ciao cantata da Milva, mi ha colpito e volevo saperne di più sul significato dalla canzone. Dunque ho fatto un piccola ricerca su Wikipedia e ho trovato che: è una canzone popolare cantata dai simpatizzanti del movimento partigiano italiano (Resistenza) durante la Seconda Guerra Mondiale, che combattevano contro le truppe fasciste e naziste.

La circolazione di Bella ciao, durante la Resistenza è documentata e sembra circoscritta soprattutto in Emilia, fra l’appennino bolognese e le zone della Repubblica partigiana di Montefiorino. La musica, di un autore sconosciuto, viene fatta risalire alla melodia di un canto ottocentesco delle mondine padane. Oggi è molto diffusa tra i movimenti di Resistenza in tutto il mondo, dove è stata portata da militanti italiani.

Ecco le parole

Una mattina mi son svegliato, o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!

Una mattina mi son svegliato e ho trovato l’invasor.

O partigiano, portami via, o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!

O partigiano, portami via, ché mi sento di morir.

E se io muoio da partigiano, o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!

E se io muoio da partigiano, tu mi devi seppellir. E seppellire (Mi porterai) lassù in (sulla) montagna,

o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!

E seppellire (Mi porterai) lassù in (sulla) montagna sotto l’ombra di un bel fior.

E (Tutte) le genti che passeranno, o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!

E (Tutte) le genti che passeranno Mi diranno «Che bel fior!»

È questo il fiore del partigiano, o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!

È questo il fiore del partigiano, morto per la libertà!

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11 Comments

  1. Anche a me piace molto la versione “alcolica” di Manu Chao…

    I’d love to guest post here, Melissa. Sarebbe davvero un piacere ed un onore per me.

    Evviva la resistenza.

  2. Ciao bella Melissa,
    these are the lyrics to the song by Milva (which is actually the “Bella ciao delle mondine”:

    Alla mattina appena alzata
    o bella ciao bella ciao
    bella ciao ciao ciao
    alla mattina appena alzata
    in risaia mi tocca andar
    un duro lavoro mi tocca far

    e tra gli insetti e le zanzare
    o bella ciao bella ciao
    bella ciao ciao ciao

    il capo in piedi col suo bastone
    o bella ciao bella ciao
    bella ciao ciao ciao
    il capo in piedi col suo bastone
    e noi curve a lavorar.

    O mamma mia o che tormento
    o bella ciao bella ciao
    bella ciao ciao ciao
    o mamma mia o che tormento
    io ti invoco ogni doman.

    Ma verrà un giorno che tutte quante
    o bella ciao bella ciao
    bella ciao ciao ciao
    verrà un giorno che tutte quante
    lavoreremo in libertà.

    More info here: http://www.ritosimbolico.net/studi2/canti/13.html

    Jodina of http://www.ItalianoWithJodina.com

    1. Ciao Jodina! Sei grande! Grazie per il testo che corrisponde alla canzone di Milva. Sapevo che il testo che ho messo su blog non era lo stesso. L’ho cercato dappertutto per la sua versione inutilmente e alla fine ho usato la versione tradizionale.

  3. Ciao Melissa,
    mi chiamo Saro e sono uno studente di cinema, sto costruendo un progetto audiovisivo sul periodo bellico e il suo stile di vita e mi interesserebbero un paio di foto, mi daresti il consenso per un loro utilizzo a tal fine?
    Grazie

  4. Grande Milva, grandissima!
    Non sapevo che le donne avessero fornito un così grande contributo alla straordinaria lotta partigiana e per questo ti ringrazio.
    Comunque, in un certo senso quel contributo non mi stupisce, perchè da libro di Roberto Battaglia e Giseppe Garritano “Breve storia della Resistenza italiana”, risulta che appunto la Resistenza non fu “solo” un fatto militare… benchè eroico, dato che i partigiani combattevano contro uno degli eserciti più forti e spietati del mondo.
    No, essa fu anche un elevatissimo fatto morale, sociale e culturale
    Ecco perchè, in quadro come quello, le donne italiane del tempo vollero e poterono rompere la gabbia dei pregiudizi in cui il fascismo aveva voluto rinchiuderle.
    E stiamo attenti, perchè anche oggi sono possibili nuovi fascismi, magari camuffati; per es. attraverso le speculazioni finanziarie, i tagli allo stato sociale, il controllo dell’informazione ecc.
    Stiamo attenti, perchè anche oggi le donne sono vittime di violenze, pregiudizi e schiavitù… magari come quelle che le/vi vorrebbero ridurre al discutibile rango di geishe o oche giulive.
    Onore quindi alle partigiane che si sono immolate per la nostra libertà… che dobbiamo continuare a custodire.
    Un caro saluto e scusa il commento fiume!

    1. Ciao Riccardo! Grazie per il tuo commento intelligente e perspicace. Mi piacerebbe leggere il libro di Roberto Battaglia. La Resistenza è un argomento che mi interessa molto e vorrei sapere più. Sono contenta che mi abbia anche trovato su facebook. (mi piace anche i commenti lunghi come fiume! 😉

  5. ciao ringrazio infinitamente per questo articolo. E’ bene tenere sempre viva la memoria di quello che sono stati il fascismo, il nazismo: uno scempio, una vergogna per tutta l’umanità. Per le donne che questa lotta l’hanno fatta in prima persona, rischiando la vita in prima linea la cosa più importante è che se ne continui a parlare, che non si perda mai la memoria e si tenga alta l’attenzione e pronta la reazione, ora e sempre resistenza!!

    ‘bella ciao’ dei 21 love hotel è la mia versione preferita 😉

    https://www.youtube.com/watch?v=O-8wLzCmD0A