Love Italian? Then you will love, love, love “Love Italian Program!”

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Antonella e Laura, le vostre insegnanti di italiano a Bologna vi presentano 3 amiche innamorate di Bologna: Lorenza, Margherita e Silvia


Antonella & Laura, your Italian teachers in Bologna
present three friends who are in LOVE with Bologna:
Lorenza, Margherita, and Silvia

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Photo Credit: Lorenza, Margherita, and Silvia Love di Love Italian
What we love about Bologna

Ciò che amiamo di Bologna

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Photo Credit: Bologna, Studentessa Matta Deposit Photos

Bologna è chiamata in tanti modi: la Grassa, la Rossa, la Dotta. È una città dalle mille facce, ricca di contrasti e realtà diverse che si incontrano e scontrano all’ombra dei suoi portici. Proprio questa sua natura multiforme la rende un luogo molto affascinante, che da sempre cattura l’attenzione e il cuore di chi si trova a camminare tra i suoi vicoli, che si tratti di un bolognese DOC, di uno studente in trasferta o di un turista di passaggio per una breve visita.

Bologna has several nicknames: the Fat, the Red, the Learned. It is a city of a thousand faces, full of contrasts and different realities that meet and collide in the shadow of its arcades. Precisely this multifaceted nature makes it a very fascinating place, which has always captured the attention and the heart of those who find themselves walking through its alleys, whether it is a Bolognese DOC, an away student, or a tourist. passing by for a short visit.

Da anni noi di Love Italian abbiamo scelto proprio Bologna come nostra base, e prendiamo spunto dalla sua storia, la sua cultura e le sue tradizioni per insegnare la lingua italiana a chi italiano non è. Allo stesso tempo, ci impegniamo per promuovere la città, cercando di far scoprire a più persone possibili tutte le caratteristiche, i dettagli e i luoghi che la rendono speciale.

For years we at Love Italian have chosen Bologna as our base, and we take inspiration from its history, its culture, and its traditions to teach the Italian language to those who are not Italian. At the same time, we are committed to promoting the city, trying to make as many people as possible discover all the things, details, and places that make it special.

Abbiamo raccolto alcune testimonianze al riguardo, cercando di scoprire quali sono gli aspetti di Bologna che più rimangono nel cuore di chi si ritrova a passeggiare sotto le sue torri. Sappiamo benissimo però che questo è solo un piccolo assaggio di ciò che questa città vivace e variegata può offrire: per poterla conoscere a fondo non si può fare altro che viverla in prima persona.

We have collected some testimonies in this regard, in order to discover the aspects of Bologna that remain in the heart of those who find themselves walking under its towers. We know very well, however, that this is just a small taste of what this lively and varied city can offer: to be able to get to know it in-depth, all you can do is experience it firsthand.

Lorenza Simoni

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Photo Credit: Bologna Corridors, Studentessa Matta Deposit Photos

Ciao! Mi chiamo Lorenza! Sono nata e cresciuta a Bologna. Ho viaggiato, ma mi sento a casa solo qui. Spesso mi sono chiesta perchè… credo siano i portici. Questo spazio, sia pubblico che privato, rende la strada sia luogo pubblico di commercio e di incontro, che occasione privata di chiacchiera e sosta.

Hello! My name is Lorenza! I was born and raised in Bologna. I have traveled, but I feel at home alone here. I’ve often wondered why … I think it’s the arcades. This space, both public and private, makes the street both a public place for commerce and meeting and a private opportunity for chatting and resting.

Sotto il portico di via Indipendenza si va a far compere o anche solo a guardare le vetrine.

Under the portico of via Indipendenza you can go shopping or just enjoy the displays in the windows.

Sotto il portico di via Saragozza si va a passeggiare, e in caso di pioggia o maltempo che impedisce il giro al parco, anche a correre e allenarsi.

Under the portico of via Saragozza you can go for a walk and in case of rain or bad weather that prevents you from working-out in the park you can even go for a run [in the porticos] to keep in shape.

Sotto il portico di via San Vitale se incontri un conoscente – Bologna è un grande paesone – ci si può fermare a salutarsi e scambiarsi le ultime novità, a spettegolare.

Under the portico of via San Vitale, if you meet an acquaintance – Bologna is a big town – you can stop to say hello and exchange the latest news, to gossip.

Il portico di via Santo Stefano ti protegge, ti abbraccia, ti invita alla dolce vita, a leccare un cono gelato lentamente.

The portico of via Santo Stefano protects you, embraces you, invites you to the dolce vita, to slowly lick an ice cream cone.

Il portico di via Galliera ti svela i dettagli e le decorazioni in mattoni che hanno dato a Bologna il soprannome “la rossa”.

Il portico di via Galliera ti svela i dettagli e le decorazioni in mattoni che hanno dato a Bologna il soprannome “la rossa.”

Il portico di via Clavature… ah già, via Clavature è troppo antica per avere i portici!

The portico of via Clavature … oh yeah, via Clavature is too old to have arcades!

E infine il portico di via della Barca, uno dei pochi situato fuori porta e l’unico costruito dopo la seconda guerra mondiale.

And finally the portico of via della Barca, one of the few located outside the city and the only one built after the Second World War.

I portici di Bologna sono caratteristica e primato della città: oltre 60 km, mica scherzi! E tutti i cittadini se ne prendono cura, tenendoli puliti e valorizzati.

The arcades of Bologna are characteristic and what the city is known for: there are over 60 km of porticos, not kidding! And all citizens take care of them, keeping them clean and valued.

Sono molto orgogliosa che questo tesoro architettonico sia stato  riconosciuto patrimonio Unesco di tutta l’umanità!

I’m so proud that this architectural treasure has been recognized as a UNESCO World Heritage Site!

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Photo Credit: Bologna, Studentessa Matta Deposit Photos

Margherita Lolli

Ciao sono Margherita! Sono arrivata a Bologna per motivi di studio.

Hi, I’m Margherita! I came to Bologna for study reasons.

Una delle zone del centro storico che mi ha colpito sin da subito è stato il Ghetto Ebraico. Si trova vicino alle due torri e, nonostante la sua posizione, non lo conoscevo fino a quando non me ne sono occupata per lavoro. È una piccola città separata dentro la Città. Entrando nel Ghetto si assapora un’altra dimensione, di pace e tranquillità. È possibile accedere alle viuzze tortuose del Ghetto soltanto a piedi. Capita di incontrare passanti, che di fretta attraversano il luogo ma anche tante persone curiose, che si soffermano con lo sguardo puntato verso l’alto ad ammirare l’architettura particolare.

One of the areas of the historic center that struck me right away was the Jewish Ghetto. It is located near the two towers and, despite its location, I did not know it until I frequented the area for work. It is a separate small town within the City. Entering the Ghetto you can savor another dimension, of peace and tranquility. The winding alleys of the Ghetto can only be accessed on foot. You will meet passers-by, who hurry through the place but also many curious people, who stop with their gaze and their pointing upwards as they admire the particular architecture.

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Photo Credit: I vicoli del Ghetto Ebraico,
Love Italian

L’architettura è unica: si sviluppa in verticale, le case ammassate hanno tanti piani e soffitti bassi, c’è un intreccio di vicoli e stradine con scorci spettacolari. Nei giorni di sole c’è un gioco di luci e ombre.

The architecture is unique: it develops vertically, the crowded houses have many floors and low ceilings, there is an intertwining of alleys and streets with spectacular views. On sunny days there is a play of light and shadow.

Mi ha sempre incuriosito la storia del passato. E ricordo bene l’esatta sensazione che ho provato quando mi sono ritrovata in via dell’Inferno, vicolo principale del Ghetto, e mi sono chiesta come era possibile unire alla bellezza architettonica, agli scorci nascosti e ai colori del Ghetto una storia di prigionia del popolo ebraico. Ma la storia del Ghetto non è soltanto una storia di dolore: dentro mura e portoni il popolo ebraico si difese e rafforzò la propria identità. E’ storia di vita, di tradizioni che si possono conoscere meglio presso il Museo Ebraico, in via Valdonica.

The history of the past has always intrigued me. And I remember well the exact sensation I felt when I found myself in via dell’Inferno, the main alley of the Ghetto, and I wondered how it was possible to combine the architectural beauty, the hidden views, and the colors of the Ghetto with a history of imprisonment of the Jewish people. But the history of the Ghetto is not just a history of pain: within walls and doors, the Jewish people defended themselves and strengthened their identity. It is a story of life, of traditions that can be better known at the Jewish Museum, in via Valdonica.

Il Ghetto è anche artigianato tipico bolognese: percorrendo i vicoli si sentono i rumori degli attrezzi utilizzati dagli artigiani nei loro laboratori dove realizzano prodotti unici, con le tecniche tramandate da generazioni. Sotto quelle stradine c’è anche un mondo nascosto di sotterranei gallerie dove scorre il torrente Aposa. Bologna mi ha affascinato e ho scelto di viverci.

The Ghetto is also typical of Bolognese craftsmanship: walking through the alleys you can hear the noises of the tools used by the artisans in their workshops where they make unique products, with techniques handed down for generations. Under those streets, there is also a hidden world of underground tunnels where the Aposa stream flows. Bologna fascinated me and I chose to live and remain here.

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Photo Credit: Il santuario della Madonna di San Luca, Love Italian

Silvia Libanore

Ciao sono Silvia! Studio a Bologna da cinque anni e sono molto affezionata a questa città. Tra una lezione e l’altra adoro camminare tra la gente a passeggio o seduta fuori dai locali per fare aperitivo o provare piatti tipici. Per questo una delle mie zone preferite è via d’Azeglio, a un passo da Piazza Maggiore, che soprattutto nelle giornate di sole si riempie di voci e musica.

Hi, I’m Silvia! I have been studying in Bologna for five years and I am very fond of this city. Between one lesson and another, I love to walk among people who are strolling about or sit outside one of the local bars and have an aperitif or try a typical dish. This is why one of my favorite areas is via d’Azeglio, a stone’s throw from Piazza Maggiore, which n sunny days is especially filled with voices and music.

Per me come per molti altri, poi, Bologna significa anche mangiare bene: da studentessa fuori sede non posso permettermi spesso di pranzare in un ristorante, ma quando mi va nessuno può impedirmi di prendere un buon gelato alla Cremeria Cavour o di fare colazione con una deliziosa brioche da Pappare’, vicino alle torri. Se c’è un’occasione speciale, poi, è d’obbligo fare scorta di tortellini fatti a mano in una delle tante botteghe artigianali della città: io vado sempre sul sicuro con Sfoglia Rina, in via Castiglione.

For me, as for many others, Bologna means eating well: as an out-of-town student I can’t often afford to have lunch in a restaurant, but when I like, no one can stop me from having a good Cremeria Cavour ice cream or having breakfast with a delicious brioche da Pappare ‘, near the towers. If there is a special occasion, then, it is a must to stock up on handmade tortellini in one of the many artisan shops in the city: I can never go wrong with pasta made at Sfoglia Rina, in via Castiglione.

Infine, una delle cose che più amo di questa città è il santuario di San Luca. Chiunque abbia studiato a Bologna ha detto almeno una volta “Se passo questo esame vado a San Luca a piedi”. Spesso i quasi 4 chilometri di salita intimoriscono gli studenti e fanno sì che la promessa non venga mantenuta, ma il santuario in cima al colle rimane un punto di riferimento per tutti. Quando dal finestrino del treno vedo San Luca in lontananza, so di essere tornata a Bologna. 

Finally, one of the things I love most about this city is the sanctuary of San Luca. Anyone who has studied in Bologna has said at least once “If I pass this exam I will go to San Luca on foot”. Often the almost 4 kilometers of ascent intimidate students and means that often the promise is not kept, but the sanctuary at the top of the hill remains a point of reference for all. When I see San Luca in the distance from the train window, I know I have returned to Bologna.

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