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Italian with Melissa, la studentessa matta; exploring life & language with a crazy linguist
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Life Time Italian Language Student: Falling down the rabbit hole

By Melissa Muldoon
Wednesday, May 11th, 2011

life-time-italian-language-student-falling-down-rabbit-hole

Learning a language is like falling down a rabbit hole into a strange and beautiful land

Ogni giorno mi faccio tante domande sulla lingua italiana. Per esempio, voglio sapere qual è la parola per “sealing wax” (ceralacca), voglio sapere qual è il plurale di re. Voglio sapere se invece di scrivere “di scarpe, di navi e di ceralacca” avrei dovuto invece scrivere “delle scarpe, delle navi e della ceralacca”. Mi domando se la preposizione nella prima frase che ho scritto sopra dovrebbe essere “sulla lingua” o “della lingua”. Queste sono le domande tipiche che io mi faccio ogni giorno.

Every day I ask my self many questions about the Italian language. (Ogni giorno mi faccio tante domande sulla lingua italiana.) For example, I want to know what is the word for “sealing wax” (ceralacca), I want to know how to spell the plural of king (i re). I want to know if instead of writing “di scarpe, di navi e di ceralacca” I should have written “delle scarpe, delle navi e della ceralacca”. I wonder in the very first sentence of this article the preposition should be “sulla lingua” o “della lingua”. These are the questions that I wrestle with every day.

Sono una persona che conosce bene la lingua e che ha ormai raggiunto una buonissima padronanza della lingua. Ma non dimenticare mai che sono ancora una studentessa e ho tante domande e che faccio degli errori. Non ho mai nascosto il fatto che non sono madrelingua e non ho mai vantato di essere un’insegnante della lingua. Per la maggior parte sono autodidatta. Ho frequentato alcuni corsi serali qui a San Francisco e su internet e ho studiato privatamente con le insegnanti Italiane come Angela, Pia e Barbara. Ho abitato per alcuni mesi in Italia tanti tanti anni fa e faccio le vacanze in Italia quasi ogni anno. Però vivendo qui negli stati uniti non ci sono tante opportunità d’immersione per sentire e “vivere” la lingua.

I am a person that knows the Italian language well and someone who has reached a certain degree of fluency. But never forget that I am a life time student and I have many questions and still make mistakes. I am not a native speaker, nor a language instructor. For the most part I have self taught myself this seemingly easy but really very complex language. Living in the U.S. there are not many opportunities of immersing yourself in a foreign language in order to hear it and live with it every day. So, I make my own opportunities. I often participate in seminars in San Francisco, I study on-line with Maura Garu of Cyber Italian located in Rome and with local language teachers like Angela, Pia and Barbara here in the San Francisco Bay. I also Skype frequently with friends in Italy and tweet and Facebook in Italian.

Dunque un anno fa ho deciso di scrivere in Italiano ogni giorno in un quaderno. Ma dopo un po’ ho trovato questo modo di imparare molto unidimensionale e quindi ho deciso d’iniziare questo blog per raggiungere una comunità più grande degli studenti e per raggiungere madrelingua, che infatti sanno bene la lingua e possono aiutarmi. (e ancora ho una domanda se avrei dovuto scrivere “dei lingua discenti o qualcosa completamente diverso). L’intento di questo blog non è per scrivere in Italiano perfettamente. L’intento di questo blog e per scrivere in Italiano per continuare a farmi nuove domande sulla lingua e magari trovare le risposte alle mie domande. L’intento è di comunicare e per fare un discorso per imparare la lingua meglio.

A few years ago I used to write down my questions, my musings and my vocabulary lists in a personal journal. Overtime I found this way of learning one dimensional and so I started a blog in Italian to reach a broader community of language learners, as well as native speakers who know the language and can help me by providing interaction and feedback. The intent of my blog is not necessarily to write perfectly in Italian…the intent is to write in Italian everyday, so that I will continue to ask myself new questions about the language and hopefully find answers to my questions. The idea of the blog is to communicate and start a dialogue about learning the language in an active and fun way. A better way. A more stimulating way. A more engaged way.

Non voglio sedermi in un angolo ed aspettare il giorno in cui saprò tutto quello che c’è di sapere della lingua prima di aprire la bocca o prendere una penna per scrivere qualcosa in Italiano. Faccio degli errori ma ho sempre sentito che “sbagliando s’impara”. Fare connessioni, comunicare, imparare…queste sono le cose di cui l’apprendimento della lingua è fatte.

Scrivendo questo blog a volte mi sento come se fossi caduta nella tana del coniglio o come se avessi attraversato lo specchio. Però è un percorso che io accetto volentieri. Vi invito ad accompagnarmi nel mio viaggio attraverso il paese delle meraviglie della lingua italiana per trovare le risposte alle mie domande. In ogni articolo che pubblicherò qui, oltre alle mie parole, ci saranno i link agli articoli in italiano, i video e l’audio su cui sono basati i miei articoli. Li metto per tutti voi di leggere, di ascoltare e di vedere per arricchire la vostra conoscenza della lingua.

I prefer not to to sit myself down in a corner waiting for the glorious day in which I will know the language backwards and forwards… and only then decide that it is ok to open my mouth to speak, or pick up a pen to write a letter, or tap away at a keyboard to compose a blog in Italian. I make mistakes, but that is ok. I give myself permission to do so because my last mistake is my best teacher. In Italian they say “sbagliando s’impara” – (by making errors, one learns). This blog therefore is about the journey to learn. It is about making connections, communicating and hopefully, finally understanding which preposition should be used and which tense should be applied! These are the things the learning process is made of and I embrace them!

Statemi bene e fatemi sapere se vedete il coniglio bianco!

Stay close by me and if you happen to see the white rabbit…please let me know!

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Categories : language learning
Tags : By making errors one learns Diario di una studentessa, Diario di una studentessa matta il motivo del blog, Why I write Diario di una Studentessa Matta

Comments

  1. Claudio says:
    May 11, 2011 at 12:41 pm

    Ciao Melissa,
    anche io sono studente di inglese, e mi faccio le stesse domande che ti fai tu per l’italiano! Queste piccole cose si imparano soltanto parlando con altri madrelingua, anche se mi spiegassero la regola me la dimenticherei dopo qualche tempo. In molti casi non ci sono neanche le regole, ci sono gli usi e i modi di dire che solo ascoltando gli altri impari. Ultimamente per sapere se una frase si dice in un modo o in un altro la digito tra virgolette su google, se escono molte corrispondenze allora penso che sia corretto. Un sito molto interessante è bab.la dove si trovano molte frasi.

    ps: il re, i re
    scrivo di scarpe (generico)
    scrivo delle scarpe (che ho comprato oggi)
    e…hai tante domande SULLA lingua italiana. Il vostro about crea qualche problema in italiano 😛

    Reply
  2. madonnadelpiatto says:
    May 11, 2011 at 12:50 pm

    e dato che i tuoi lettori sono tanti:
    statemi bene e fatemi sapere se vedete il coniglio bianco

    Bravissima Meli!

    Reply
  3. flapane says:
    May 11, 2011 at 1:12 pm

    Non ti preoccupare, scrivi molto bene (molti madrelingua non sanno neanche usare il congiuntivo). Come diceva il mio insegnante di liceo, l’italiano è una lingua molto complicata perfino per chi nasce in Italia, perchè ci sono tanti modi di coniugare i verbi, tante parole simili fra di loro ma con significati leggermente diversi, e tantissime regole (per esempio, avrei dovuto scrivere “tra di loro” o “fra di loro”? Non lo so!)… ti assicuro che molte persone che conosco parlano e scrivono davvero male. 🙂
    Inoltre ci sono tutte quelle cose che in inglese non esistono (tu/voi al posto di you/you, usare il “lei” al posto del “tu” quando non si conosce una persona, “il/lo/la” al posto del “the”, “un/un’/uno/una” al posto di “a”), e che quindi sono difficili da imaparare.
    Per esempio, per gli italiani è quasi impossibile capire come si mettono gli accenti nelle parole inglesi, visto che in italiano si pronunciano le parole come si leggono (non riuscivo a farmi capire da nessuno quando dicevo “Vassar St”, “Mt. Vernon St”, “Circulator”, “Clarendon St (questa è difficilissima!)” ), però a forza di sbagliare… si impara.

    Reply
  4. unarosaverde says:
    May 11, 2011 at 1:35 pm

    Prima di tutto, complimenti: se io scrivessi in inglese come tu scrivi in italiano, sarei terribilmente fiera di me stessa. Niente conigli bianchi sulla strada dell’inglese per me: per ora solo tanti buchi neri. Ma anche io non mi arrendo perchè studiare le lingue straniere mi piace moltissimo.

    Alcune osservazioni al tuo post, ma si tratta di note da “corso avanzato”, perché già scrivi molto meglio di quanto tanti italiani sappiano fare:

    Si ritiene sia più corretto scrivere “qual è” e non “qual’è”: la regola dice che “quale” diventa qual per troncamento e non ha quindi bisogno dell’apostrofo. Aggiungo anche, per completezza, che non tutti i grammatici sono d’accordo con questa regola.

    La frase: “Queste sono le domande che io ho ogni giorno” non suona naturale per un italiano che avrebbe scritto, probabilmente, “queste sono le domande che io mi faccio, o mi pongo, ogni giorno”

    Scrivi in due punti diversi” faccio gli errori”: un italiano avrebbe scritto “faccio degli errori”.

    “un insegnante” : sei una donna, quindi una insegnante o, meglio, un’insegnante

    “ci faccio le vacanze in Italia quasi ogni anno.” il ci non serve. O scrivi ci faccio le vacanze, sottintendendo in Italia, o togli il ci e lasci il resto della frase

    a proposito dei “discenti”: significa alunni, studenti ma ha un utilizzo nella lingua scritta, non parlata. Meglio, in questo contesto, usare “studenti”, se è questo che volevi dire

    “L’intento di questo blog, non è per scrivere in Italiano perfettamente” qui c’è un errore di punteggiatura: tra il soggetto e il verbo della frase in italiano non si mette la virgola

    ” ed aspettare il giorno quando so tutto quello che c’è di sapere della lingua prima di usarla” La frase corretta è “aspettare il giorno in cui saprò tutto quello che….”

    “Vi invito di accompagnarmi sul mio viaggio” diventa ” vi invito ad accompagnarmi nel mio viaggio”

    “, in oltre alle mie parole” l”in” non serve ” oltre alle mie parole”

    Molto brava.

    Reply
    • Melissa Muldoon says:
      May 11, 2011 at 4:45 pm

      Grazie davvero! Dai! Se il coniglio bianco rapresentasse la curiosità e il desiderio di saperne di più, dovresti vedere tanti conigli sulla strada. E la cosa bella sui buchi neri…si può sempre salire su di loro. Anch’io non mi arrendo mai perché mi piace la lingua così tanto!

      Reply
  5. Ilary says:
    May 11, 2011 at 1:48 pm

    Ho aperto il mio primissimo blog in inglese circa 10 anni fa. Ora non c’è più, l’ho cancellato… ma in quel blog scrivevo tutto con le abbreviazioni, facevo errori di grammatica (essendo ancora alle prime armi) e ci postavo cose a caso, tipo conversazioni in chat, gli allenamenti che facevo, testi di canzoni. Il mio primo blog vero e proprio è quello su cui scrivo ora. Sarà anche un sito bilingue, ma scrivo più in inglese che in italiano per non perdere la pratica e perché è la mia lingua preferita. Sono una madrelingua inglese mancata. 😉
    Scrivere (non solo su un blog, scrivo anche un diario personale in inglese da anni) mi ha aiutato molto. Si sa, “practice makes perfect”!

    Ilary

    Reply
  6. DJT says:
    May 11, 2011 at 3:50 pm

    La congratulo – penso che questo sia un sito molto ottimo! Studiavo l’italiano all’universita’ quasi venticinque anni fa, e due anni fa ho deciso di imparare l’italiano di nuovo, perche’ mi piace molto la lingua, il paese e la gente (e anche i miei nonni furono di Salerno).

    Il mio problema era “taking the next step.” Potrei usare i libri di grammatica per studiare i verbi e le frase semplice ma ho voluto esprimermi meglio di (che?) “Il frigerifero e’ in cucina.” Leggendo il Suo sito mi aiuto molto, perche mi sembra che Lei faccia la stessa cosa quando Lei scrive. Mille grazie per i Suoi sforzi!

    Reply
  7. Melissa Muldoon says:
    May 11, 2011 at 4:35 pm

    Grazie per tutti i vostri commenti. Siete grandi amici! Apprezzo l’aiuto e mi piace sentire le vostre storie personale di apprendimento linguistico. Sembra che affrontiamo le sfide simili se stiamo imparando l’italiano o l’inglese.

    Reply
  8. Rossella Rebonato says:
    May 12, 2011 at 9:47 am

    Mi piace il rapporto disincantato che hai con l’ italiano, senza quel timore che contraddistingue molte delle persone che decidono di imparare una lingua straniera! L’importante è non scoraggiarsi mai e te lo dice una che da te ha molto da imparare!

    Reply
  9. rina says:
    May 12, 2011 at 6:51 pm

    Melissa,

    Non lascio passare un giorno senza leggere il tou blog. Leggo tutto quello che scrivi cercando sempre d’imparare ancora di più. Una domanda però – prima di scrivere in italiano, prendi appunti in inglese o scrivi direttamente nella bella lingua?

    Reply
    • Melissa Muldoon says:
      May 12, 2011 at 10:09 pm

      Ciao Rina, sei grande! sono davvero emozionata e felice che tu trovi il blog utile e che ti piace! Quando io scrivo un blog lo scrivo direttamente in Italiano. Scrivo la prima bozza in un programma come Word. Scelgo spell check “italiano” quindi mentre io scrivo posso controllare gli errori di ortografia. (Anche in inglese faccio degli errori ortografia perché scrivo troppo velocemente). Organizzo i miei pensieri e faccio le modificazioni.

      Poi metto l’articolo qui sul blog e lo pubblico. Continuo a controllarlo per gli errori ma se dovessi aspettare per assicurarsi che ciascun articolo è stato completamente perfetto non l’avrei mai pubblicato! Qualche volta, il giorno dopo, se io vedo qualcosa che non va, faccio una correzione. Anche quando un amico mi corregge faccio il cambiamento e pubblicarlo di nuovo. Dunque ogni articolo continua a cambiare e diventare meglio.

      Sai una delle cosa più divertente per me? Cercare i link e le immagine che io metto in ciascun blog. Questa parte per me è come mettere la glassa sulla torta. Sono una grafica, dunque mi piace molto i tocchi di rifinitura finale per fare ciascun blog “bella”! 🙂

      Reply
  10. marimac2 says:
    June 21, 2011 at 2:39 pm

    Credo che con questo blog…così come di Serena …devo imparare molto, perché sono auto – didata e voglio molto sapere tutto su Italia . Mi piace l’idioma,musica e il paese che è meraviglioso . Un giorno faccio questa viaggio ; conoscere l’Italia e tutta cultura . A presto…Mari

    Reply
  11. Hanadina says:
    September 3, 2011 at 7:54 am

    Ciao Melissa,
    Anche io sono una matta studentessa d’italiano, ho commenciato imparare la lingua dal bel paese da un uno e sono molto contenta de trovare la tua blog, hai fatto benissimo a scrivere publico per ogni giorno, spero d’avere il couragio un giorno e faccio l’impegno 🙂 la mia madrelingua e Arabo e il secondo l’Englese, la terza era il francese ma adesso e dopo imparare sempre l’italiano diventa un minestrone.
    Buongiornata o Buonasera

    Reply
  12. Igor Anelli - Milano - Italia says:
    June 21, 2012 at 9:02 am

    Cara Melissa,
    sono stato molto impressionato dal tuo grande e profondo amore per la mia lingua; dato che anch’io, benchè sia un anziano pensionato, condivido questo profondo sentimento, vorrei favorire questo tuo straordinario amore; sono un anziano poeta e mi piacerebbe inviarti alcune mie poesie; sarebbero molto utili per il tuo studio, scritte in italiano molto semplice e in rima sono adatte per ricordare vocaboli della vita di tutti i giorni.
    Per quanto riguarda le tue curiosità linguistiche credo di poter esserti molto utile; sto infatti terminando il mio testo che ho intitolato l’italiacano in cui propongo parole italiane per sostituire le migliaia di vocaboli e espressioni inglesi che hanno contaminato e snaturato la nostra lingua (ecco perchè l’ho chiamato italia-cano – italiano diventato canino) nel testo ho anche corretto migliaia di vocaboli italiani erratii (alcuni sono davvero gravissimi farfalloni) sulla base della corretta etimologia che i giornalisti ignoranti e raccomandati delle nostre televisioni hanno diffuso nel paese.
    Si tratta di un lavoro enorme che dura da anni (purtroppo sono solo) che non finisce mai perchè la contaminazione è quotidiana e incessante, ogni giorno sfornano un nuovo vocabolo inglese peraltro ignoto alla maggioranza dei miei cari connazionali.Son riuscito con gran fatica a sostituire il 95% di tutti i vocaboli di oirgine straniera attingendo a quell’immenso nostro thesaurus formato dal greco e dal latino.-
    Ho anche corretto centinaia di vocaboli errati derivati dalla cosiddetta scienza medica che nulla hanno di scientifico, ma che rivelano soltanto la crassa ignoranza della nostra avida classe medica.- Se mi mandi il tuo indirizzo e-mail,( da me reso con elettrogramma, dato che abbiamo telegramma) t’invio una decina di poesie che sono certo ti faranno molto piacere.
    Con ammirazione per la tua passione linguistica,
    Igor Anelli

    Reply
    • Melissa says:
      June 22, 2012 at 1:03 pm

      Caro Igor, La ringrazio per il Suo messaggio. Vedo che Lei è molto appassionato dalla lingua e che vuole prendersi cura e ripristinare la lingua per le generazioni future. Penso che sia un notevole lavoro di amore. Complimenti. Mi piacerebbe leggere le sue poesie. Con permesso posso anche condividerle con i lettori del blog? Può mandarmele qui: melissa@studentessamatta.com

      Un caro saluto da San Francisco! Melissa

      Reply
  13. KareninCalabria says:
    February 6, 2015 at 2:02 am

    Ciao Melissa,
    anch’io sono una studentessa matta d’italiano ed ho appena trovato il tuo blog. Complimenti! Sono completamente d’accordo – non è per niente facile imparare una lingua straniera negli Stati uniti. Inoltre non è neanche sempre facile in un altro paese perché tutti vogliono sempre mostrare le loro abilità in inglese, anche 4 parole. Sono anche per la più autodidatta ed ho studiato alle scuole intensive in Italia (Roma, Lucca, Firenze, Sorrento, Taormina e Reggio Calabria). Poi, ho fatto un’immersione totale insegnando inglese per 4 anni in Calabria e quando sono ritornata in America ho scritto un libro sulla Calabria che è stato pubblicato qualche settimana fa. E in settembre ho iniziato un blog: http://www.calabriatheotheritaly.com/blog/
    Ritornerò al suo sito per leggere di più.
    Un caro saluto,
    Karen
    P.S. Mi piace tanto Un posto al sole e non imparerò mai l’uso coretto delle preposizioni!

    Reply

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