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Photo Credit: Studentessa Matta

L’altro giorno ero a San Francisco, correndo qua e là per bussare alle porte delle scuole italiane, dei musei e dei centri culturali italiani e del consolato italiano per diffondere notizia della Studentessa Matta per far conoscere i programmi che organizzo per l’apprendimento della lingua in Italia.

The other day I was in San Francisco, running around knocking on doors of Italian schools, Italian museums, and cultural centers, and the Italian consulate to spread the word about Studentessa Matta and the programs I organize to learn Italian in Italy.  

È vero, parlare italiano apre le porte, e sono stata accolta con un sorriso e un sincero interesse ovunque sia andata.
It is true, speaking Italian opens up doors, and I was greeted with smiles and lots of genuine interest everywhere I went.

Questo è anche quello che amo di più di viaggiare in Italia. Posso entrare in un negozio o fare una domanda a qualcuno che incontro per strada, e dopo un brevissimo lasso di tempo il nostro scambio si trasforma in una conversazione più lunga, e ci separiamo come amici.

This is what I love about traveling in Italy too. I can walk into a store or ask a question of someone I meet in the street, and after a very short amount of time our exchange turns into a lengthier conversation, and we part as friends.

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Photo Credit: Studentessa Matta

Dopo una mattinata impegnativa, l’amica che mi aveva accompagnato quel mattina (e che ha viaggiato in Italia con me in quattro programmi precedenti) ed io abbiamo deciso di pranzare nella zona di San Francisco conosciuta come “Little Italy.” È il quartiere della città che una volta aveva la più alta concentrazione di immigrati italiani. Ci sono ancora molte aziende e ristoranti italiani che popolano la zona conosciuta come North Beach.

After a busy morning, my girlfriend who had accompanied me that morning (and who has traveled to Italy with me on 4 of my previous programs – Thanks Kara!) and I decided to have lunch in the area of San Francisco known as “Little Italy.” It is the part of town that used to have the highest concentration of Italian immigrants and there are still many Italian businesses and restaurants that populate the neighborhood known as North Beach.

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Photo Credit: Studentessa Matta

Dopo pranzo, riluttanti a separarci, io e la mia amica abbiamo deciso di fare una passeggiata lungo la strada di Columbus per visitare Biordi — un negozio famoso in città per le sue deliziose ceramiche italiane. In effetti, oltrepassata la soglia di Biordi, mi sono sentita come se fossi  stata appena trasportata a Deruta, or forse in Costiera Amalfitana. In tutto il negozio c’erano splendide esposizioni di ceramiche. I piatti, le ciotole e le brocche, erano così belli che dovevo aggrapparmi alla mia borsa, per non comprare l’intero negozio. 

After lunch reluctant to say goodbye, my friend and I decided to stroll up Columbus Avenue to visit  Biordi — a famous shop in the city known for its lovely classic Italian Ceramics. Indeed, stepping over the threshold into the Biordi felt like I had just been transported to Deruta, or perhaps to the Amalfi Coast. All through the store, there were beautiful displays of ceramic ware. So lovely were the plates, bowls, and pitchers, I had to hold on to my purse, so as not to buy out the entire store.

Mentre girovagavo, mi si è avvicinato un uomo affascinante e mi ha salutato in italiano. Mi sono sentita a mio agio, come se fossi a casa mia e gli ho risposto subito in italiano. Mi ha detto che il suo nome è Gianfranco Savio, ed è il proprietario del negozio da 41 anni. Ma quest’anno ha deciso di andare in pensione. Chiacchierando, mi ha spiegato un po’ della storia di Biordi, del negozio e della sua famiglia, nonché delle origini del termine “ceramica.”

As I wandered around, I was approached by a charming man who greeted me in Italian. Feeling comfortable and quite at home in his shop I responded right away in Italian. He told me his name was Gianfranco Savio, and he has been the proprietor of the store for 41 years. But this year, he told me he has decided to retire. As we continued chatting, he explained to me a little bit about the history of Biordi, the store, and his family as well as the origins of the term “ceramics.”

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Photo Credit: Studentessa Matta

Da sito di Biordi e dalle parole di Gianfranco: La parola ceramica deriva dal greco “keras,” corno. In epoca preistorica i corni erano usati come contenitori; più tardi contenitori in ceramica fatti di argilla furono usati per conservare cibo, acqua, vino, olio. Keramica descrive il funzionamento dell’argilla. L’indurimento dell’argilla sotto il caldo sole del deserto potrebbe aver dato ai nostri antenanti l’idea che l’argilla si indurisse ancora di più se sottoposta a cottura. Era la giusta intuizione. Da allora la ceramica ha fatto parte della civilità umana.

From the Biordi website and in Gianfranco’s words: The word ceramics comes from the Greek keras, horn. In prehistoric times horns were used as containers; later ceramic containers made out of clay were used to store food, water, wine, oil. Keramica describes the working of the clay. The hardening of the clay under the hot desert sun may have given our ancestors the idea that clay would harden even more if subjected to firing. It was the right understanding, and since then ceramics have been part of human civilization. 

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Photo Credit: Studentessa Matta

Visitare il negozio Biordi è stato un modo perfetto per concludere la mia giornata a San Francisco. Non solo è stato un piacere visitare il negozio del signor Savio e chiacchierare con lui, ma abbiamo anche scoperto di avere in comune un’amica che vive ad Orvieto. Il mondo diventa sempre più piccolo ogni giorno! Mentre tornavo a casa in treno, sorridevo da un orecchio all’altro. Mi sono resa conto che stavo vivendo la stessa piacevole sensazione che provo quando viaggio in Italia e incontro qualcuno che parla Italiana. 

Visiting the Biordi shop was a perfect way to end my day in San Francisco. Not only was it a pleasure to visit Signor Savio’s shop and chat with him, but we also discovered we have a mutual friend in common who lives in Orvieto. The world grows smaller and smaller each day! As returned home on the train, I was smiling from ear to ear. I realized it was because I was experiencing that same lovely sensation I have when I travel in Italy and connect with someone using the Italian language.

Spero di condividere questa stessa sensazione con gli studenti di lingue che mi accompagneranno quest’anno a Montepulciano a giugno e quelli che saranno con me ad Arezzo a settembre.

I hope to share this same sensation with the language learners who will accompany me this year to Montepulciano in June and those who will be with me in Arezzo in September.

La lingua italiana può abbattere le inibizioni ed è il rompighiaccio perfetto! Fidatevi di me! So per esperienza diretta che è un bel modo per fare nuove amicizie.

The Italian language can break down inhibitions and is the perfect icebreaker! Trust me! I know from first-hand experience it is a beautiful way to make new friends.

https://www.youtube.com/watch?time_continue=12&v=uNf87UXtjgI

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One Comment

  1. Ciao Melissa,

    Ci siamo conosciuti brevemente qui a Medford Leas pochi giorni fa. Conosco la tua madre Edie.

    Trovo molto divertenti ed utili i tuoi pezzetti. Sei matta ma carina – ma meno bella che la tua madre.

    Ciao Matta.